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                                                                            Ecco a voi  il:
 
(POICEPHALUS SENEGALUS) PAPPAGALLO DEL SENEGAL
 
Il pappagallo del senegal o " You - You " , come dice lo stesso nome è originario dell’Africa. Misura circa 23 cm e raggiunge il peso di circa  130-160 grammi. La schiena, le ali e le piume della coda sono di color verde. Il petto è attraversato da una fascia che va dal giallo limone all’arancione. La testa è grigia, il collo verde, il becco grigio, le zampe rosa e l’iride gialla. I giovani hanno gli occhi marrone scuro. proprietari e allevatori sanno infatti quanto riesca a comunicare e a farsi amare quando, con i suoi “flashing eyes” arruffa le piume della testa e piegandosi su un lato chiude un occhio cercando le coccole. Questi bellissimi pappagalli, In natura vivono in piccoli gruppi di 10-20 individui. La durata di vita media in cattività può raggiungere i 30 anni. è  un pappagallo abbastanza rumoroso, vivace ed come tutti i pappagalli intelligente. Tende con facilità, soprattutto i giovani soggetti, a prendere confidenza con il proprietario. Come molti pappagalli anche questi Possono apprendere qualche parola, suono o rumore. Il loro becco è robusto quindi bisogna fornirgli  qualche ramo come nocciolo, frassino o salice, ecc....in modo che si diverta a rosicchiare. I senegal hanno la tendenza a formare legami molto stabili con una sola persona o verso un determinato territorio, bisogna quindi fare attenzione a mantenere un legame giusto ed equilibrato, in modo da evitare lo sviluppo di un’eccessiva territorialità o un’aggressività verso estranei; prima di raggiungere l’indipendenza emotiva all’età approssimativa di 2  anni; CITES : 2
L’ALIMENTAZIONE: Il pappagallo del Senegal, richiede un’alimentazione varia, non troppo grassa, ricca di fibra e vegetali freschi. Consiglio di usare una miscela
 
                
 
 
 
 
avendo notato che questa specie appetisce tanto il girasole quanto il miglio e la scagliola. Non particolarmente gradite risultano arachidi, semi di zucca e noci. Come ogni altra specie  si alimenta anche di estrusi, che chiaramente non sono il cibo preferito. Appetisce di contro i semi germogliati, i legumi lessi, i piselli verdi decongelati e alcuni frutti a polpa soda come le mele, le pera dolci, i mandarini, di cui non bisogna mai  fornire più di uno spicchio al giorno, per evitare feci troppo liquide. Anche le verdure come la carota, la cicoria, il sedano e il finocchio, tagliuzzate a piccoli cubetti, sono gradite e rappresentano una grossa porzione della razione alimentare quotidiana. Di complemento vengono forniti quasi ogni giorno biscotti frollini e rametti di fruttifero, che gradiscono molto. Durante la fase riproduttiva bisogna aggiungere a quest’alimentazione solo un po’ di uovo, aumentando leggermente la percentuale giornaliera di semi, somministrati nel tardo pomeriggio. Per i Senegal è importante avere a disposizione acqua pulita in quantità, in quanto molti esemplari hanno l’abitudine di inzuppare gli alimenti prima di cibarsene.
LA RIPRODUZIONE: La maggior parte delle coppie di Senegal, una volta acclimatate e messe in condizioni di tranquillità, presentano un ciclo riproduttivo regolare, scandito dall’alternanza delle stagioni. Generalmente il pappagallo del Senegal in cattività produce due covate annuali, una in primavera e l’altra nel tardo autunno. I nidi con base di cm 20x20 e altezza di cm 35, vengono apposti circa un mese prima del presumibile inizio dell’estro. Generalmente bisogna mettere i nidi a fine febbraio ed a fine settembre. Il giorno stesso le coppie che già hanno riprodotto riconquistano il nido, e ben presto iniziano a trafficare col materiale del fondo, costituito da trucioli depolverizzati e un po’ di torba. Non costruiscono una vera e propria conca, ma tendono ad ammassare molto materiale su due lati del nido, strutturando così una depressione dove verranno deposte le uova, bianche, tonde e non particolarmente grosse. Bisogna porre attenzione che il nido non venga svuotato completamente dai riproduttori durante la preparazione della conca, nel tentativo di approfondire lo stesso; comportamento questo che serve probabilmente in natura per realizzare nidi profondi fuori dalla portata dei predatori. Fino alla deposizione del secondo uovo la femmina, unica deputata alla cova, tende a stare fuori dal nido per molto tempo, mentre dal secondo uovo in poi, vi uscirà solo per defecare e nutrirsi, anche se il maschio normalmente dovrebbe imbeccare con regolarità la compagna. Tra il 26 e il 28 giorno dalla deposizione avviene la schiusa. I pulcini alla nascita sono rosa e ricoperti di piumino grigio chiaro; durante la prima settimana non crescono molto velocemente, mentre in seguito la crescita sarà più veloce. Già dopo il decimo giorno, una parte del rigurgito materno è composto da semi e altri alimenti solidi. Dal 10 al 15 giorno si E' soliti prelevare i piccoli per allevarli allo stecco, ponendoli in camera calda a circa 28 C°, temperatura che andrà abbassata gradualmente fino a portare i piccoli a temperatura ambiente una volta completata la crescita del piumaggio. Dopo il prelievo della nidiata, togliamo immediatamente il nido, per garantire un sufficiente periodo di riposo alla coppia. Comunque difficilmente dopo aver allevato i piccoli anche per pochi giorni le coppie approntano una seconda deposizione nell’immediato. Solo in caso di uova sterili  la seconda covata se tolte le stesse entro i primi 10 giorni di cova; comunque in questo modo si rischia di far saltare alla coppia il ciclo riproduttivo della stagione successiva. 
Il processo di domesticazione del pappagallo del Senegal è ormai stabilizzato, con un sufficiente numero di coppie di seconda o terza generazione che riproducono regolarmente in cattività. Tutto ciò è una garanzia: se alla fine lo "You – you", in mezzo alle miniere di diamanti, al DDT e alle guerre civili, disgraziatamente dovesse comunque estinguersi, l’impegno dei tanto "cattivi" allevatori garantirà alle future generazioni un patrimonio biologico importante!
 
 
                           ECCO ANCHE       IL PAPPAGALLO NERO
 
 
 
                       
 
Il genere Coracopsis  appartiene alla famiglia dei Psittacidi e comprende due specie: Coracopsis Vasa maggiore e Coracopsis nigra minore. Essi vivono in Madagascar e in qualche isola vicina. Prediligono le foreste. Il Vasa maggiore è lungo 48 cm, il Vasa minore 35 cm. Le piume sono nero- grigio, il collo è lungo, volano come i Columbiformi. Per quanto riguarda il dimorfismo non presentano molte differenze, solo la femmina nel periodo della riproduzione mostra qualche cambiamento. Sono uccelli longevi, vivono quasi 50 anni, sono resistenti alle malattie; i piccoli hanno sul becco delle sporgenze che aiutano la produzione di “latte di pappagallo” nei genitori. Il Vasa è scritto nella CITES.

Pappagallo di Vasa Maggiore (Nome Scientifico: Coracopsis vasa )
Origine: Madagascar e isole circostanti.
Il pappagallo di Vasa Maggiore è uno dei più inusuali pappagalli del mondo, il piumaggio è nero un pò sfumato tendente al grigio sulle ali. Il becco è giallo-rosa. Hanno il collo e la coda particolarmente lunghi se paragonati agli altri pappagalli. Arriva a pesare 480 grammi circa per una lunghezza di 50 cm, la lunga coda influisce molto. Non sono molto diffusi in avicoltura forse per il loro aspetto ma sono comunque pappagalli affascinanti, vanno molto d’accordo con l'uomo. Sono tranquilli e non aggressivi, anzi amano farsi accarezzare e amare dal padrone Sono particolari per  il modo in cui camminano, diversamente agli altri pappagalli i Vasa tengono la testa bassa e la coda alzata, questa caratteristica li fa soprannominare da alcuni «pappagalli-dinosauri».
Un'altra strana caratteristica è che nel periodo di cova la femmina perde le piume della testa e la pelle sottostante diventa gialla, le piume del corpo invece diventano più chiare; questo si suppone dipenda dal cambiamento chimico nell'olio che usano per lisciarsi le piume.  Nel maschio invece si nota solo la pelle intorno al becco diventare gialla. Depongono 3-4 uova, il tempo di incubazione è di 17 giorni. Nel periodo dell'accoppiamento e della cova è la femmina ad essere aggressiva e non il maschio come nelle altre specie di pappagalli.
Sono nativi del Madagascar dove vivono sia nelle foreste che nella savana. Si sono adattati facilmente alle zone abitate e coltivate dall'uomo. Sono stati trovati fino ad un'altezza di 1000 metri sopra il livello del mare. Imparano a parlare e a conoscere molte parole.
 
Pappagallo di Vasa (Nome Scientifico: Coracopsis nigra )
Origine: Madagascar e isole circostanti.
Il pappagallo di vasa è di colore nero, la parte sotto le ali ha sfumature grigie. Pesa circa 300 grammi ed è lungo 35 cm. Vive in una varietà di habitat, dalla foresta alla savana, nei villaggi circondati da foreste e nelle aree coltivate, dal livello del mare fino a 2000 metri. E' difficile trovarlo in cattività in quanto viene preferito il Vasa Maggiore. In Madagascar e isole Comodo è molto diffuso. Purtroppo viene catturato per essere mangiato o per essere tenuto come animale domestico.  In natura mangiano:  semi, fiori e frutta,  in particolare bacche e manghi. Costruiscono i loro nidi in alberi vuoti e vanno in estro intorno a febbraio. Durante questo tempo, la femmina può liberarsi delle piume sulla sua testa. Il becco del  maschio può anche diventare bianco durante questo tempo.
 
 
 
 
                                                
 
 
              RIFLESSIONI SULL’ACQUISTO DI UN PAPPAGALLO
 
 
Uno dei problemi principali del commercio dei pappagalli, e' che la stragrande maggioranza dei commercianti consiglia molto male.
Generalmente sono molto poco informati e questo può sfuggire a chi non ha esperienza e naturalmente tende a fidarsi del 'professionista' che raramente da consigli disinteressati.
Quello che purtroppo succede molto spesso e' che un pappagallo viene acquistato senza rendersi conto di cosa significa conviverci, di quanto possa essere complesso, intelligente e problematico. Quando iniziano ad emergere i problemi, sono quasi sempre i pappagalli a rimetterci: o vengono trascurati e confinati perennemente in gabbia, o vengono ceduti a persone altrettanto disinformate, che a loro volta se ne liberano. Tra i seri professionisti ed allevatori, non ce ne sono che venderebbero un'Ara non svezzato a chi  non ha esperienza ne' con i grandi pappagalli ne' con lo svezzamento.  La prima cosa da sapere  e' che i pappagalli, anche se allevati a mano, mantengono la loro natura selvatica.  A differenza di altri animali domestici che hanno convissuto con l'uomo per millenni, i pappagalli vengono riprodotti in cattività solo da poche generazioni e non hanno sviluppato quei tratti che li possono caratterizzare come animali domestici. Inoltre, possono avere un'intelligenza molto complessa che li predispone a soffrire di problemi comportamentali, anche molto seri, quando le loro esigenze non vengono soddisfatte.
Spesso non e' facile capire i loro comportamenti e di cosa hanno bisogno, e per riuscirci meglio e' essenziale fare riferimento al loro comportamento in natura.
Lo svezzamento e' un periodo molto delicato per tutti i pappagalli, sia fisicamente che psicologicamente. Per allevare a mano, occorre sia conoscere i pappagalli in generale, che avere un'esperienza specifica. Non lasciatevi tranquillizzare e convincere del contrario.  Considerate che gli allevatori commerciali e i negozianti devono vendere per vivere, e che non si fanno scrupoli per cercare di concludere una vendita. Non si preoccupano affatto di quello che sarà il futuro dei pappagalli che vendono. A questo bisogna aggiungere che c'e' un'ignoranza di base molto diffusa. Non e' raro sentirsi dire "allevo pappagalli da 30 anni e so esattamente cosa devo fare" da persone che si rifiutano di accettare qualsiasi suggerimento e che in realtà fanno degli errori enormi.
Succede che vi informano che ad esempio un pappagallo  Ara e' un pappagallo "flemmatico e calmo". Vi e' mai capitato di vedere dei documentari con le Are in natura? Sono territoriali, in grado di volare ogni giorno per decine di chilometri per andare a nutrirsi, le loro grida si possono sentire a chilometri di distanza, sono in grado di scavare dei grandi nidi nei tronchi degli alberi lunghi anche oltre un metro.
Le coppie pappagalli Ara, quando devono nidificare, possono diventare molto aggressive cercando di impossessarsi dei nidi di altre specie e uccidendo i loro piccoli. La calma e la flemma non fanno parte della natura di nessun uccello.
Quelli che si vedono, immobili nelle gabbie o sui trespoli, sono stati resi apatici da un cattivo mantenimento, e non stanno bene. Qualsiasi pappagallo in buona salute, in un ambiente che non lo intimorisce, nel quale si sente sicuro, in compagnia di persone con le quali ha creato dei legami, sarà attivo, vivace, spesso distruttivo e rumoroso. Questa e' la loro natura. Un piccolo, se allevato e socializzato bene, sarà affettuoso con tutti. Ma non rimarrà sempre così. Diventando adulto cambierà e farà delle scelte. Potrebbe non gradire più chi lo ha allevato, preferendogli un'altra persona che sceglie come compagno. Potrebbe diventare territoriale e aggressivo, specialmente nel periodo riproduttivo che dura diversi mesi, difendendo i suoi spazi e la persona preferita dall'intrusione di chiunque altro. In assenza della sua persona preferita, potrebbe urlare incessantemente.  Se poteste sentire le urla di un pappagallo in un ambiente chiuso, vi rendereste conto del volume che possono raggiungere, che può essere insostenibile non solo per chi ci convive, ma anche per i vicini di casa.
Dovrete poi soddisfare altri istinti naturali: i pappagalli, soprattutto quelli che hanno un grande becco sentono il bisogno di usarlo. In natura lo usano principalmente per nutrirsi di noci molto dure e per scavare i nidi. Come pensate che lo userà in casa? Vorrà mordere, sminuzzare, e  distruggere tutto quello che lo attira: mobili, elettrodomestici, fili elettrici, muri, infissi, porte, libri, tende, cellulari, ecc.
Se vorrete tenere una finestra aperta, dovrà essere protetta da una rete molto resistente. Quella di una zanzariera possono bucarla in un attimo.
Dovrà poter fare attività fisica e volare. Per darvi un'idea dello spazio di cui hanno bisogno per riuscire ad esercitare bene i muscoli, considerate che l'apertura alare media esempio di un'Ara ararauna e' di circa 1.10 m. Partendo da fermi, con solo un paio di colpi d'ala possono coprire una distanza di 8-9 metri, perciò per tenersi in forma hanno bisogno di più spazio. Poi c'e' lo spostamento d'aria, che nel caso di un'Ara può creare il caos. Se pensate di tenerlo sul trespolo per farlo stare più in contatto con la famiglia. Durante la fase dello svezzamento, il trespolo e' la soluzione peggiore per un piccolo che ha da poco lasciato il nido o l'incubatrice. A quell’età hanno bisogno di sentirsi al sicuro, non esposti, e gli serve un riparo: una grande gabbia con una zona protetta. Da adulti, il trespolo va bene per sostare temporaneamente, non per starci sempre. Il tipico trespolo con due scodelle ed il piatto sotto, consiste in un posatoio di non più di 70 cm di lunghezza. Nessun pappagallo, anche di taglia molto più piccola, dovrebbe esserci costretto per gran parte della giornata e tanto meno permanentemente. I pappagalli hanno bisogno di un contatto molto stretto con le persone con le quali hanno stabilito un legame. Pensate che al pappagallo basterà stare sul trespolo a guardarvi? Vorrà volarvi addosso, stare sulla spalla, sul braccio, sulle ginocchia. Sentirà il bisogno di condividere le vostre attività, mangiare dai vostri piatti, distruggere i libri o i giornali che state leggendo, staccare i tasti della tastiera del pc, ecc. Per quanto tempo sopporterete addosso il suo peso di circa 1 kg (per i grandi pappagalli), e i danni che possono fare le unghie ai vostri abiti e sulla pelle? Vorreste portarlo con voi quando andrete a vivere da soli. Quanto tempo potrete passare in casa con lui? I pappagalli sono uccelli molto gregari, per loro vivere in compagnia e' una necessità. Se non potrete dedicarvi per gran parte della giornata, ne soffrirà molto. Pensate anche al futuro. I pappagalli possono vivere quanto l'uomo, siete disposti a questo impegno? Quindi consiglio di non avere fretta e di non sottovalutare i consigli che vi sono stati dati e l'enorme impegno che richiede la convivenza in casa con un pappagallo, soprattutto di grande mole. Questo soprattutto nell'interesse di un piccolo che, come tutti, meriterebbe di vivere nelle migliori condizioni possibili.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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