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Salve, vi presento il Canarino Nero.
Che bellezza!.......Questo splendido esemplare era chiamato in passato "nero-bruno".
Fa parte della quadriade del canarino di colore: Nero
                                                                   Agata
                                                                   Isabella
                                                                   Bruno.
 
          Si chiama Canarino Nero per via del disegno presente nel piumaggio formato da 3 caratteri fenotipici: striature
                                                                                                                                                            marcature
                                                                                                                                                            vergature.
 Il disegno del nero più o meno perfeto dipende dalla presenza di 2 melanine chiamate EUMELANINA NERA e FEOMELANINA.
Quindi la "qualità" del canarino è direttamente proporzionato al disegno del suddetto volatile.
Un noto esperto del "colore" H. G. Pelegrì afferma: " tra i canaricoltori del colore si osservano 2 tendenze: - una che persegue la perfezione dello standard con il fine di vincere alle esposizioni.
- un'altra alla ricerca delle novità nella speranza che appaia sia una nuova mutazione e sia tentare l'ibridazione tra Specie affini, in modo da "passare" le caratterstiche da una Specie all'altra".
Chi alleva Il "Nero" deve stare molto attento alla luce del sole perchè sappiamo che il sole fa aumentare la produzione di melanina, elemento fondamentale per ottenere il nero non sbiadito.
Siamo soliti vedere dei Bruno, le mutazioni Onice e Opale.
Fino a poco tempo fa gli allevatori si dedicavano a quelle mutazioni dei nostri Canarini che tendevano a ridurre, diluire o inibire i pigmenti; con l'Onice e il Cobalto hanno intrapreso la strada contraria: il maggiore inscurimento, cioè la massima ossidazione.
Oggi disponiamo di un Canarino Onice e Cobalto con le melanine molto scure che, però, non formano un vero Canarino Nero.
Perchè non ricorrere all'ibridazione per ottenere un Vero Nero?.............
 
 
Il Canarino di colore:  I più facili da selezionare sono i Canarini “ gialli” e quelli “bianchi”.Infatti, accoppiando giallo x bianco si ottengono entrambi i colori, essendo il giallo un colore a eredità intermedia. Un buon tipo di accoppiamento è poi intenso x brinato, che produce soggetti intensi e brinati. L'accoppiamento mosaico x mosaico è poi un'altra garanzia di buoni soggetti, così come maschio portatore di mosaico x femmina mosaico.
I Canarini “rossi”, la selezione in sè non è difficile, la difficoltà sta invece nello svezzare I piccoli e nel “colorarli” adeguadamente.  Nel “rosso arancio” si deve tener conto, quando si scelgono i riproduttori, solo delle categorie, cioè “intenso”, “brinato” e “mosaico”. Avorio” e “avorio rosa” sono fattori recessivi legati al sesso. Avorio x rosso arancio produce avorio rosa, mentre avorio x nero bruno rosso arancio (bronzo) genera il viola, se poi accoppiamo avorio x verde otteniamo una prole oliva. Per avere sempre soggetti avorio rosa si tende ad accoppiare portatori di avorio rosa con soggetti avorio rosa. Il “bianco soffuso” è detto anche “bianco dominante”, se vogliamo ottenere prole “viva” dobbiamo accoppiare bianco soffuso x bianco recessivo, oppure bianco soffuso x giallo. I soggetti “rubino” altro non sono che soggetti albini e quindi leggermente più delicati per quanto concerne gli occhi (che sono rosso rubino). 
Il Canarino “nero bruno”: l'accoppiamento consigliato è sempre nero bruno x nero bruno. Il “bruno”, come “agata” o “isabella”, è un Canarino diluito e quindi, oltre che accoppiamenti tra consimili, sono possibili anche accoppiamenti con altri diluiti. 
Ai principianti converrebbe partire con soggetti lipocromici, possibilmente nei colori che non necessitano di integrazioni alimentari per manifestarsi al massimo (bianco, avorio, bianco soffuso), mentre agli allevatori più esperti si lascerà campo libero.
 
Il Canarino Lipocromico Tutti i canarini  lipocromici sono, in realtà, dei melaninici che, per effetto di una mutazione chiamata acianismo non esprimono le melanine sul piumaggio, ma i soli lipocromi. Tra i lipocromici sono anche inclusi quei canarini che non manifestano né melanine né lipocromi sul piumaggio o manifestano i soli lipocromi, ma solo parzialmente. I  lipocromici sono quindi  privi di disegno ed   pertanto un piumaggio di colore uniforme che può esprimersi nelle seguenti varietà di colore: giallo, rosso, giallo avorio, rosso avorio , bianco dominante, bianco recessivo e lipocromici ad occhi rossi.  Nei canarini lipocromici l’aspetto più importante è dato dalla varietà. 
La mancanza del disegno sul mantello nei lipocromici è data dall’effetto di una mutazione che non fa giungere le melanine alle penne. Quindi tutti i lipocromici sono in realtà dei melaninici, ma soggetti a tale mutazione.
Parliamo quindi del giallo limone: I fattori che determinano il giallo limone sono:  l’alimentazione , la predisposizione genetica e l’esercizio fisico.  Continuando, alcuni autori ritengono che il giallo limone sia a carattere recessivo, ma per esperienza personale ritengo sia un carattere a dominanza parziale, dovuto a una moltitudine di geni. Quindi per una corretta selezione bisogna scartare i giallo dorato e tenere solo gialli limone o i mezzi limone.
Il giallo avorio è una mutazione legata al sesso recessivo, che riduce la quantità del pigmento. In realtà parliamo di un giallo limone molto tenue, che per venir fuori quindi necessita della presenza di gialli limone in allevamento. Attenzione a scartare i gialli avorio tendenti al bianco, e quelli troppo carichi di colore.  Nella categoria intenso, il giallo limone non raggiunge punteggi alti per via della scarsa colorazione delle piume.
Parliamo ora dei canarini rossi   Il rosso deve essere vivo e luminoso, e tali caratteristiche sono più evidenti nei rossi ad ala bianca, che non in quelli con ala giallognola, pur essendo l’alimentazione identica. Quindi anche in questo caso è una questione genetica, e bisogna scartare i soggetti con ala giallognola. Il colore rosso non è effetto di una mutazione ma è ottenuto dall’incrocio del canarino con il cardinalino del Venezuela. E’ importante sottolineare che le sostanze coloranti che gli allevatori somministrano ai canarini, sono sostanze che esistono in natura, ma che per motivi economici di produzione, vengono riprodotte per sintesi nei laboratori. Una particolare attenzione deve essere posta all’utilizzo della cantaxantina, la quale se usata in misura eccessiva può causare  problemi al fegato e alla vista. I rossi con ala bianca sono preferiti anche ai canarini completamente rossi, resi tali somministrando i coloranti ai canarini sin da quando sono nel nido. Cosa quest’ultima che andrebbe evitata, sia per salvaguardare la salute dei pennuti sia perché come già detto ai fini espositivi non porta alcun vantaggio.
Per quanto riguarda i rossi avorio vale quanto già detto, per i gialli avorio, con una notazione: le femmine rosse avorio evidenziano una varietà molto più dolce ed apprezzabile.
Arriviamo ora ai Bianchi che possono essere a carattere recessivo o dominante. Il bianco è frutto di una mutazione che non agisce sulle melanine, ma sui lipocromi. La presenza di macchie nere sul mantello bianco evidenzia che la prima mutazione (l’acianismo) non ha funzionato bene. I bianchi si distinguono in: bianco panna, sporchi, ghiaccio, etc.. In tale varietà una penna con struttura più liscia riflette meglio la luce. I bianchi a struttura intensiva sono più bianchi e più piccoli.
Il giudice nell'emanare il giudizio prende in considerazione la struttura del soggetto e la qualità del piumaggio.
La doratura giallognola presente sulle remiganti dei bianchi dominanti  deve essere limitata alla sola bordatura delle remiganti e completamente assente sulle spalline.
 
 
 
                                                                                                  
 
 
 
 

  

 
                                                                                  Tipo Bruno
 
Gli Accoppiamenti: è un fatto che non tutti gli allevatori le norme dettate dall'accoppiamento tecnico per le varietà dei Bruno e ciò porta con facilità alla dispersione dei pregi di questo tipo. I bruno sono dei Canarini a pigmento totamnente ossidato e poichè la specializzazione vuole in ogni settore la maggior espressione delle caratteristiche tipiche, così pretende che i Nero-Bruno ed i Bruno espimano le massime concentrazioni di pigmenti malanotici.
La produzione migliore dei Bruno  a mio avviso si ottiene accoppiando Bruno x Bruno. Naturalmente l'unione di 2 soggetti intensi è da considerare deleteria per la prole. L'intensità della colorazione è commisurata sulla espansione del pigmento. Vi sono piumaggi colorati in ogni piuma fino all'apice della testa, mentre altri no. La parte terminale è sempre decolorata. L'accoppiamento intenso di 2 soggetti provoca alle prole  piumaggio arido e minore resistenza fisica. Il tipo Bruno di buona conformazione si ottiene a mio avviso dall'accoppiamento di Bruno x Bruno, quando i 2 soggetti sono morfologicamente perfetti, e quando il maschio è intenso e la femmina è brinata. Per ottenere femmine brinate buone si accoppia una femmina Nero-Bruno ad un maschio Bruno. Tutte la femmine che nascono da questo accoppiamento saranno Bruno ed avranno ereditato un patrimonio genetico pari alla metà di quello paterno. i fratelli saranno tutti Nero-Bruno eterozigoti perchè portatori del fattore Bruno. Essi potranno servire per ottenere, accoppiamenti a femmine Bruno, figli Bruno dei 2 sessi. 
 
 
 
                                                                           Tipo Agata
 
IL TIPO AGATA- Il 1º fattore di diluizione


CARATTERISTICHE: Questo Tipo deve essere caratterizzato dalla massima concentrazione della eumelanina nera e dalla massima riduzione di quella bruna e della feomelanina bruna.
Il disegno deve essere di colore nero ed il più completo e simmetrico possibile; le interstrie, dove non è presente lipocromo, devono essere di colore grigio perla, ciò a manifestare una buona riduzione feomelaninica; per lo stesso motivo remiganti e timoniere devono palesare ampie bordature anch’esse grigio perla, ed il lipocromo, quando presente, deve apparire limpido e brillante.
Per ciò che riguarda la sua conformazione, il disegno deve essere spezzato e non troppo largo (“chicco di riso”) con striature su dorso e fianchi che mettono ben in evidenza tale caratteristica; i mustacchi devono essere presenti e di colore nero. Becco, zampe ed unghie devono essere carnicine.
 
DIFETTI: I difetti che devono far escludere i soggetti che li palesano dai programmi selettivi sono: disegno non nero con evidenti tracce di bruno; evidente presenza di di feo bruna tra le interstrie, che si manifesta anche, nei soggetti pigmentati, con inquinamento del lipocromo nella zona frontale e sopraccigliare; striature di dorso e fianchi lunghe e larghe, senza interruzioni; assenza di striature sui fianchi; disegno molto confuso; presenza evidente di melanina su becco (“segno di matita”), zampe ed unghie.
GENETICA ED ACCOPPIAMENTI CONSIGLIATI: La mutazione “agata” è recessiva e sesso-legata nei confronti dell’ancestrale.
Il Tipo Agata è quindi recessivo rispetto a quello Nero, ma dominante rispetto all’Isabella.
L’accoppiamento migliore è: Agata x Agata.
Fermo restando che quella appena enunciata rappresenta la via migliore nella selezione dell’Agata, per onore della cronaca va precisato che soggetti validi si possono ottenere anche da accoppiamenti con il Tipo Isabella, che seppure a base bruna, è anch’esso un Tipo in cui si ricerca la minore presenza di feo ed un disegno a “chicco di riso”.
NOTE:
Possibile ipertipicità degli Agata portatori di Satiné o Lutino:
Il locus genico (con questo termina si indica la localizzazione di un determinato gene all’interno del cromosoma) che mutando ha generato la mutazione agata è lo stesso che, mutando in maniera differente, ha generato le mutazione lutino: questo in genetica viene definito come un fenomeno di allelomorfofia multipla, cioè un locus genico può essere occupato, alternativamente, da più di due alleli diversi (gli alleli sono forme alternative di un gene). Da precisare che lo stesso fenomeno nella canaricoltura di colore si viene a creare anche tra la mutazione pheo e topazio ed il loro “wild type”, e tra la mutazione opale e la onice ed il loro “wild type”, anche se in questi casi non si hanno fenomeni di possibile ipertipicità, ma solo intermedi di pheo-topazio e opale-onice, in quanto nessun allele è decisamente dominante sull’altro.
Prima di andare al nocciolo della questione è bene ricordare che attualmente in canaricoltura vengono definiti a livello espositivo, ma geneticamente erroneo, “lutini” soggetti lipocromici ad oo.rr.. I veri lutini (da molti chiamati satiné a base nera) ad oggi non sono più esponibili, ma fino a qualche anno fa andavano a confluire nella classe espositiva dei melaninici. Possibili fenomeni di ipertipità si possono manifestare nei maschi (ricordo che siamo in presenza di loci a trasmissione sesso-legata) Agata portatori di Satiné (lutino sovrapposto al bruno) o di Lutino: il fenotipo di questi soggetti è decisamente da ricondurre al Tipo Agata, ma ulteriormente ridotto sia per quanto riguarda la feo ed in minor misura la eu nera. Ciò si verifica perché l’allele lutino, benché recessivo, riesce “parzialmente” a palesare i suoi effetti sul fenotipo.
Se questa effetto aggiuntivo che si manifesta sugli eterozigoti, nei brinati e nei mosaico rende il disegno di un nero troppo ridotto rispetto agli omozigoti agata, negli intensi, dotati magari già da ceppo di una buona carica di eu, la maggiore riduzione della feo, che si evidenzia anche con bordature di remiganti e timoniere più ampie e chiare, li può rendere più tipici e competitivi rispetto agli intensi omozigoti. Tutto questo discorso, che è valido anche per il Tipo Isabella, non vuole far intendere che, perlomeno negli intensi, è più facile ottenere esemplari validi lavorando con il satiné o il lutino, ma vuole solo essere solo uno sprono per l’allevatore a giudicare oggettivamente animali eterozigoti e omozigoti.
 

Ora metto qualche foto di soggetti di varie combinazioni del tipo Agata...

Agata giallo brinato

Agata giallo mosaico (maschio e femmina)
 

Agata pastello giallo mosaico

Agata rosso intenso

Agata rosso brinato

Agata rosso mosaico

Agata bianco dominante

Agata eumo bianco dominante

 

 

             La mutazione Jaspe nel Canarino..........
 
                                            
                                                                       Soggetto Bruno jaspe Bianco
 
La mutazione denominata Jaspe non è comparsa nel canarino di colore, ma è stata traslata ad esso dal Cardinalino del Venezuela che, a sua volta, l’ha ereditata dal Lucherino Europeo. È su quest’ultimo Carduelis,infatti che,alla fine degli anni ’80, apparve la mutazione in argomento.Gli effetti fenotipici esplicati sulla livrea del Lucherino Europeo, nel singolo fattore sono simili (non uguali) a quelli prodotti dalla mutazione Pastello. Il comportamento ereditario, tuttavia, è differente. Non si
tratta né di una mutazione legata al sesso né di una mutazione recessiva, né tantomeno di una mutazione dominante, ma di
una mutazione con cui gli appassionati della canaricoltura di colore non hanno mai avuto a che fare in precedenza:l’autosomica dominante a mezzo fattore.Ciò equivale a dire che il gene mutante non risiede sui cromosomi sessuali, ma su quelli autosomici (cioè su quelli che definiscono le caratteristiche somatiche). La presenza di uno solo di questi geni rispetto all’allelico gene ancestrale determina una dominanza parziale su quest’ultimo. Quindi, un singolo gene mutante determina, di per sé, una modifica delle melanine. Qualora il gene mutante fosse presente su entrambi i cromosomi, ciò implicherebbe un effetto di ulteriore riduzione delle melanine. 
Questa mutazione non è stata riconosciuta ufficialmente tanto che alle mostre internazionali non si vedono soggetti jaspe. I primi soggetti furono chiamati "Ardesia ma in italiano sarebbe corretto usare il termine"Diaspro", che è sempre il nome di un minerale. 

 
 
 

 

                       MA COS'E' LA GENETICA NELL’ALLEVAMENTO  DEL CANARINO?
Teniamo presente che il canarino ancestrale è un verde, o come viene chiamato oggi, nero giallo e, tutte le mutazioni sono dovute a selezione oculata e non ad incroci tranne che per i rossi che comunque non hanno modificato nulla se non una capacità ad assimilare i carotenoidi. Indicazione dei simboli usati: 
N = presenza di nero 
n  = assenza di nero 
B = presenza di bruno 
O = ossidazione 
o =  diluizione 
P =  presenza di pastello 
p = assenza di pastello 
Q = presenza di opale 
q = assenza di opale 
R = presenza di rubino 
S = presenza di satinè 
s =  assenza di satineè 
A =  presenza di avorio 
a =  assenza di avorio 
H = presenza di ciuffo 
h = assenza di ciuffo  
br-br = bianco recessivo 
Ii = intensivo 
ii = brinato 
Gg = bianco dominante 
gg= giallo 
NBO = formula del nerobruno (nero + bruno +  ossidazione) 
nBO = formula del bruno (assenza del nero; bruno + ossidazione)   
NBo = formula dell’agata ( nero + bruno + diluizione) 
nBo =   formula dell’isabella ( assenza di nero; bruno + diluizione) 
MM = melanico 
Mm = variegato 
mm  = lipocromico
 
FATTORI LETALI
Sono quei fattori che, se presenti in doppia dose, cioè nei due cromosomi omologhi, portano alla 
moralità dell’embrione. Sono: II doppio fattore intensivo; GG doppio fattore bianco dominante; HH doppio fattore ciuffato.
FATTORI DOMINANTI
Sono quei fattori che inibiscono la manifestazione di altri caratteri corrispondenti. Sono: 
Bianco dominante (soffuso)                      Arricciatura 
Ciuffo                                                      Quasi tutti i caratteri specifici dei silvani (mascherina  del Cardellino ecc...)
Intensivo       

 

FATTORI LEGATI AL SESSO
Sono quei fattori che per manifestarsi, debbono essere portati nel maschio in doppia dose e cioè nei 
due cromosomi omologhi, mentre nella femmina, solo in uno di essi. Sono: 
Nero bruno     Bruno       Agata         Isabella          Pastello 
Satinè            Avorio       Mosaico     Lutino 
 
FATTORI RECESSIVI
Sono quei fattori che, per manifestarsi, debbono essere portati sia dal maschio che dalla femmina, in 
doppia dose e cioè nei due cromosomi omologhi. Sono: 
Opale     Rubino     Occhio rosso      Bianco recessivo        Brinato
 
MECCANISMO DELLA TRASMISSIONE DELL’EREDITA’ BIOLOGICA
Ogni essere vivente pluricellulare eredita teoricamente nella “ZIGOSI” (incontro tra spermatozoo maschile e la ovocellula femminile) pari patrimonio genetico da ciascun genitore (50% padre e 50% madre) ciò per effetto della meiosi. La meiosi come è noto ha, infatti, lo scopo di produrre cellule aventi patrimonio cromosomico dimezzato (APLOIDE) questo affinché l’incontro di un gamete maschile ed un gamete femminile abbia a ricomporre l’assetto cromosomico di una determinata specie. Per cui, ciò premesso, ogni nostro canarino sarà  ( in modo assai
semplicistico) schematicamente così formato: 50%  padre 1; 50%  madre 2.
Di cui 1 è il patrimonio genetico apolide ereditato dal padre  ( spermatozoo o gamete maschile); mentre 2 è il patrimonio genetico apolide ereditato dalla madre  ( uovo o gamete femminile non ancora fecondato). Dall’unione dello spermatozoo maschile (1) con l’uovo cellulare femminile (2) si è quindi ricomposto (nell’uovo fecondato) l’assetto cromosomico “diploide” tipico della specie. Per quanto sopra narrato, si deduce che una coppia di canarini può essere così schematizzata: MASCHIO 50% padre 1, 50% madre 2; FEMMINA  50 % padre 3, 50% madre 4.
Siccome non ci è dato sapere con quale tipo di gamete (spermatozoo) il nostro maschio, a seguito della copulazione, feconderà l’uovo ( quello con patrimonio genetico ereditato dal padre (1) o quello con patrimonio genetico ereditato dalla madre (2), ne tra l’altro ci è dato sapere quale tipo di uovo la nostra femmina abbia prodotto ( quello con patrimonio genetico ereditato dal padre (3) o quello con patrimonio genetico ereditato dalla madre (4), noi ipotizziamo a calcoliamo entrambe le combinazioni, verificando poi, in pratica, i risultati o dell’esame del fenotipo dei nascituri o tramite reincrocio. Per cui schematizzati e numerati i relativi gameti, procediamo al calcolo delle ipotesi:
COMBINAZIONI POSSIBILI  1 x 3 – 1 x 4 – 2 x 3 – 2 x 4  
Il patrimonio genetico dei soggetti avuti sarà il seguente: 
1 x 3 = gamete paterno del maschio – gamete paterno della femmina 
1 x 4 = gamete paterno del maschio – gamete materno della femmina 
2 x 3 = gamete materno del maschio – gamete paterno della femmina 
2 x 4 = gamete materno del maschio – gamete materno della femmina
Ora che conosciamo il meccanismo di trasmissione dell’eredità biologica ( 1x3 – 1x4 – 2x3 – 2x4 ) ci è sufficiente inserire su ciascun gamete i relativi simboli dei fattori che vogliamo calcolare: 
esempio: 
                                                               
 
 
I risultati ipotizzati, tra l’altro, mettono in evidenza la 1^ Legge di Mendel  ( dominanza e 
recessività dei caratteri). 
Da notare che, poiché il fattore “I” (intenso) è  un fattore dominante – per  comparire nella futura progenie – è sufficiente sia presente in un solo gamete; mentre il fattore “i” essendo un fattore recessivo, per comparire nel fenotipo, deve essere presente su entrambi i gameti.
SCHEMI DI ACCOPPIAMENTI CON FATTORI DOMINANTI E RECESSIVI LIBERI
1^ Legge di Mendel o della dominanza e recessività o meglio dell’uniformità degli F1 Il giallo si comporta in maniera dominante nei confronti del bianco recessivo. 
 
                      
                                
100 % di Gialli portatori di bianco recessivo. 
2^ LEGGE DI MENDEL o della disgiunzione. I due geni  “Allelici” per un dato carattere che l’accoppiamento porta insieme nell’individuo, non si mescolano, ne  si alterano reciprocamente in nessun modo, mentre coesistono nello stesso individuo eterozigote ( non puro – portatore) passando immutati su gameti differenti. 
 
                                     
                      
                                     
                      
                      
                       
 3^ LEGGE DI MENDEL o dell’indipendenza dei caratteri. I caratteri condizionati da geni che si trovano su cromosomi differenti, si comportano in modo indipendente. 
                          BIANCO SOFFUSO CIUFFATO          X           GIALLO TESTA LISCIA                        
                        
 
E’ da notare che il maschio può produrre quattro serie diverse di gameti ( due per ogni diverso fattore) mentre la femmina ne produce solo due serie ( tra l’altro uguali), per cui: 

                             

                            

DOMINANZA INTERMEDIA

È da tenere inoltre presente che, alcuni caratteri di natura recessiva, qualora combinati tra loro, danno origine ad una “DOMINANZA INTERMEDIA” ove nessuno prevale nettamente evidenziando, pertanto, un fenotipo logicamente intermedio ( Bianco x Rosso – Giallo x Rosso – Giallo Limone x Giallo non Limone)

 
                           
                           
 
E’ evidente la 2° Legge di Mendel o della disgiunzione. I due caratteri non si sono mescolati, né si sono alterati reciprocamente; sono coesistiti nello stesso individuo eterozigote, passando immutati su gameti differenti. 
MECCANISMO DI TRASMISSIONE DEL SESSO E DEI RELATIVI FATTORI
Il termine “fattori legati al sesso” è stato è stato introdotto per distinguere i caratteri dovuti a geni localizzati nei cromosomi sessuali. I geni legati al sesso si distinguono come tali – non per i caratteri da essi controllati – ma per il caratteristico schema di trasmissione rispetto al sesso. Schema che segue parallelamente sotto tutti gli aspetti la trasmissione dei cromosomi “X” e “Y”determinanti il sesso. I maschi ( XX) li trasmettono sia alla progenie maschile, sia a quella femminile; mentre le femmine (XY) li possono trasmettere soltanto alla progenie maschile ciò perché il cromosoma “Y” per quanto attiene ai fattori è considerato vuoto
ESEMPIO DI TRASMISSIONE DEL SESSO:
 
              
 
Ora che conosciamo il meccanismo che determina il sesso 1x3 (XX) 1x4 (XY) 2x3 (XX)  2x4 (XY) Ci è sufficiente mettere su ciascun gamete i simboli relativi ai caratteri che vogliamo calcolare. 
                 
               MASCHIO NERO BRUNO                                   FEMMINA NERO BRUNO 
 
               
 
                
                 
 
                 
                 
                 
                 
 
                 
                
 
Ora che abbiamo capito il meccanismo del fattore legato al sesso basta conoscere il patrimonio genetico dei vari tipi di canarini e sapere a quale legge è legato per saper che tipo di soggetti verranno fuori dal loro accoppiamento.  
Bisogna ancora spendere qualche parola per descrivere i soggetti (maschi) detti “passpartout” fenotipicamente nero bruni  ma capaci di portare chiavi genetiche che si possono accoppiare con femmine del tipo Bruno, Isabella, Agata e Nero Bruno. Il maschio passpartout sarà così descritto: 
 
                            
 
Questo tipo di canarini si ottiene accoppiando  un maschio nero bruno con una femmina isabella. Il fattore avorio e uno di quelli legato al sesso quindi possiamo, a tutti i fattori che vogliamo, inserire anche questo che si comporterà indipendentemente da tutti gli altri ma rispettando i fattori chiamati anche Sex linkage.  
 
                           
                           
 
                           
                           
 
                              
 
                              
                              
                              
Anche se apparentemente non si evidenzia, i maschi sono potenziali portatori di Isabella, non appena raggiungeranno la maturità sessuale vi sarà il CROSSING-OVER (scambio incrociato di materiale genetico) 
MECCANISMO DEL CROSSING OVER  
Durante la fase della MEIOSI, i CROMATIDI omologhi di origine paterno e materno, già attratti uno dall’altro, nel separarsi ( CHIASMO) si scambiano a “croce” il fattore “O” dell’ossidazione ed il fattore “o” della diluizione quindi:

                                

Appare chiaro che il maschio Nero Bruno portatore di Bruno e di Agata  diventi per effetto del CROSSING OVER diventa anche portatore di Isabella (gamete 3). Il maschio crossing over può quindi produrre una seria di quattro gameti diversi. Pertanto di qualunque tipo sia la femmina melanica può produrre quattro tipi di melaninici base:

                     

                     

                      

                       

                       

                       

Tutte le altre combinazioni sono facili se si è capito il meccanismo della dominanza della recessività e dei fattori legati al sesso come l’AVORIO, il PASTELLO, il SATINE’ ed altri. 

 
                                                                                                                   "Schemi elaborati dall'allevatore Sergio Palma"

 

 

 

 

 

 

                            
 

             Per capire meglio ecco le mutazioni dei Canarini di Colore:
 
              Ancestrale
 
         Ecco le Mutazioni.....
I Canarini Lipocromici
Il Giallo
Il Rosso-Arancio
Il Bianco
L'Avorio
L'Avorio-Rosa
L'Ino
I Canarini Melaninici
Il Nero-Bruno
Il Bruno
L'Agata
L'Isabella
Il Pastello
Il Pastello Nero-Bruno
Il Pastello Bruno
Il Pastello Agata
Il Pastello Isabella
L'Opale
L'Opale Nero-Bruno
L'Opale Bruno
L'Opale Agata
L'Opale Isabella
Il Rubino
Il Rubino Ossidato
Il Rubino Diluito
Il Satinè
Eumo
Onice
Cobalto
 

 

     Buona selezione                     

                                                                                                    



 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
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